Autore Topic: Pro Evolution Soccer 4  (Letto 2413 volte)

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Pro Evolution Soccer 4
« il: Dicembre 14, 2006, 11:40:53 am »
Alcuni dicono che il calcio sia nato in Inghilterra, altri invece in Italia, qualcuno accenna anche al Brasile. Beh, permetteteci di affermare che il calcio (almeno quello videoludico) è nato, senza ombra di dubbio, in Giappone. Madame e Damigelli: Pro Evolution Soccer 4…inchinarsi prego.

Il gioco più bello del mondo
Sin dalla confezione si intuisce come quest’anno tutto sia più curato, con la copertina che mostra Francesco Totti e l'asso francese Thierry Henry, oltre all’onnipresente PierLuigi Collina. Il manuale d’istruzioni è completo, semplice e completamente in italiano, come tutto il resto del gioco, e nello sfilare il DVD dalla custodia ci chiediamo quali strepitose novità troveremo al suo interno. Appena caricato il disco vi verrà chiesto di scegliere, come è ormai consuetudine, la modalità video tra le due possibili, 60 o 50 Hz (vi consigliamo quest'ultima per motivi che vi spiegheremo in seguito). E’ presente anche un test per provare la compatibilità del vostro televisore; operata questa scelta assisterete al consueto filmato iniziale in Computer Grafica, accompagnato da una musica di sicuro effetto. Arrivati alla schermata principale, con la pressione del tasto start vi troverete di fronte ad un rinnovato ed originale menu grafico, con icone che, in maniera molto intuitiva, vi permetteranno di scegliere la modalità di gioco desiderata e di settare le varie opzioni.

Cosa c’è di nuovo?
Le novità più eclatanti, di cui ormai si vociferava da mesi, consistono innanzitutto nell'introduzione di numerose licenze ufficiali FIFA, nello specifico quelle dei campionati Italiano, Spagnolo e Olandese, per un totale di 3000 giocatori del tutto identici alla loro controparte reale. Il numero delle squadre di club è stato elevato ad 80 e quello delle nazionali a 57; le squadre di club, come al solito, sono divise per nazionalità. Sono presenti un numero di stadi mai visto prima e, nonostante non abbiano il nome reale, saranno facilmente rinominabili all'interno del nuovo e potentissimo editor. Le modalità di gioco, oltre alla semplice partita secca ed alle varie competizioni, anche personalizzabili, troverete una nuova Master League, che è da sempre il cuore del gioco in single player. In quest’ultima tipologia di gioco è ora possibile scegliere se partire con la solita rosa di giocatori di fantasia per poi acquistare giocatori famosi, oppure partire con la rosa effettiva potendo contare da subito sui vari campioni che la compongono. Una terza possibilità ibrida ci permette di innestare nella rosa di fantasia tre giocatori presi dalla rosa reale, per poi proseguire con le proprie forze. Come nell’edizione precedente è presente un "negozio" dove è possibile acquistare, con i punti acquisiti dopo ogni incontro, diversi preziosismi (quali stadi, palloni, giocatori e squadre aggiuntive) e nuove opzioni di gioco.

Inside...
Al momento di passare al gioco vero e proprio le novità non mancano di certo; la schermata delle impostazioni della formazione è pressoché uguale al solito, con piccole migliorie e aggiunte in qualche voce. Una volta sistemata la formazione e iniziata la partita, noterete al volo un miglioramento grafico, soprattutto per quello che riguarda le fattezze dei giocatori e delle loro divise, che ora rispecchiano in maniera molto più accurata la realtà. Gli stadi sono resi bene, mentre il pubblico soffre ancora del solito problema...sembra “stampato” sugli spalti. Le animazioni sono state riviste e ne sono state aggiunte di nuove, per infondere ulteriore realismo all’esperienza di gioco visiva. Discorso analogo si può fare per le varie scene in corrispondenza di dati eventi, come per esempio le ammonizioni o le sostituzioni. Il comparto grafico viene quindi promosso a pieni voti o quasi, mentre per quanto riguarda quello sonoro non vale lo stesso discorso. Le musiche dei menù non sono male (ma nemmeno superbe), mentre i problemi maggiori riguardano il commento e gli effetti dello stadio (leggasi pubblico e cori). Il commento di PES, anche se affidato a professionisti della telecronaca (questa volta la coppia è Civoli-Sandreani), non ha mai raggiunto livelli molto alti, a causa di una piattezza dei dialoghi che non riesce a dare alle azioni l’importanza che meritano, ed ad una scarsa corrispondenza a ciò che succede in campo. Questo quarto capitolo, purtroppo, non fa eccezione, anche se forse da questo punto di vista è il migliore della serie: i cori, seppur un po’ più specifici, sono ben lontani da quello che sarebbe possibile ottenere da questa generazione di console (e altri titoli calcistici lo hanno già dimostrato…). Nonostante questo però nulla riesce ad intaccare la giocabilità di questo titolo, che ancora una volta raggiunge livelli altissimi.
Giocando a questa serie ci è capitato di soffermarci a pensare sul cosa riesca a dare in più PES rispetto alla concorrenza e la risposta può essere il realismo in tutte le movenze, la sensazione di poter realizzare su schermo qualsiasi tipo di azione ci venga in mente oppure il sentirsi davvero al comando di 11 individui unici e non a delle semplici pedine. Qualunque sia la risposta corretta secondo voi, resta il fatto che il divertimento ed anche l’agonismo che questo gioco riesce a suscitare è grandioso ed unico. In questa quarta edizione è stato arricchito il già ben nutrito comparto di mosse realizzabili e finte, è stata migliorata l’I.A. nelle partite contro la CPU, è possibile battere i calci di punizione sia di prima sia di seconda con la semplice pressione del tasto select, sono stati ritoccati i sistemi di passaggio e tiro ed è stata migliorata la regola del vantaggio. Durante una partita, in occasione di un infortunio, è ora probabile che il giocatore non debba necessariamente lasciare il terreno di gioco in maniera definitiva, ma che venga portato a bordo campo per alcuni minuti per ricevere cure mediche proprio come accade nella realtà. Successivamente verremo informati del suo rientro in campo da un’icona che apparirà nella parte alta dello schermo. L’arbitro non appare più soltanto per mostrare cartellin,i ma è ora presente in carne e ossa su schermo e lo vedrete correte e zampettare in giro per il campo.
Tutte queste aggiunte fanno di PES4 il miglior titolo calcistico ad oggi disponibile.


Inevitabili problemi
Naturalmente a minare lo splendore di questo gioco, ci sono un paio di problemini (se così vogliamo chiamarli), che andremo ora ad analizzare. Il primo, che già si era riscontrato in Winning Eleven 8 (e che tutti speravamo sarebbe stato eliminato dalla versione Pal), è rappresentato da alcuni fastidiosissimi rallentamenti che si presentano ogni qual volta su schermo ssiano inquadrati contemporaneamente molti giocatori (per esempio durante i corner o i calci di punizioni). Tale problema è ancora presente ma lo si riscontra soltanto utilizzando la modalità video 60 Hz, mentre in quella a 50 è quasi assente. Questa non è però l’unica differenza tra le due opzioni video possibili, a 60 Hz, infatti, il gioco è generalmente più lento e, per cosi dire, più ragionato, ma guadagna in fluidità, dettaglio e nelle animazioni dei giocatori; a 50 Hz, invece, il tutto viaggia ad un ritmo frenetico non lasciando mai quell’attimo in più per decidere cosa fare. Il secondo difettuccio risiede in tutta quella serie di “leggerezze” che non sono state limate e che vanno a discapito della giocabilità. Perché sulle rimesse laterali non si può più prendere il controllo di qualunque giocatore, ma ci si deve accontentare di un personaggio scelto dalla CPU, che nella maggioranza delle volte è ad un paio di Km di distanza? Perché il radar deve essere per forza presente su schermo? Perché questo benedetto fuorigioco fa ancora un po’ di testa sua? Ci sarebbe davvero voluto troppo tempo per sistemare questi difetti? Non si poteva posticipare un po’ l’uscita in modo da fornire all’utente un titolo veramente definitivo? E soprattutto perché non è stato implementato l’on-line? Che Bill Gates voglia mettere le mani (e i dollari) anche su questa saga? Domande queste che forse, non avranno mai risposta, almeno fino alla prossima versione.

Analisi finale
In definitiva si può affermare come PES4 sia, al momento, il miglior esponente della sua categoria, per tutti i pregi (e i difetti) che abbiamo elencato. La longevità è altissima in singolo e praticamente infinita in multiplayer, dato che giocherete con (e contro) i vostri amici e lo mollerete soltanto in caso di calamità naturali o di genitori nevrastenici. Resta un po’ di amaro in bocca per il sonoro, migliorabile, per i rallentamenti descritti precedentemente (evitabili anche a 60 Hz con qualche stratagemma, come per esempio diminuendo il numero di spettatori sugli spalti o scegliendo stadi di piccole dimensioni) ed infine per la mancanza di una modalità di gioco on-line, grave mancanza se pensiamo che il diretto concorrente di PES, ovvero FIFA di EA, l’ha introdotta già nella versione 2004 e che nella versione X-BOX dello stesso PES4, in arrivo tra circa un mese, è stata implementata. Uno smacco per tutti gli utenti Playstation 2 che hanno fatto la fortuna di questa saga calcistica.
Detto ciò PES4 resta comunque un gioco splendido, del cui acquisto non vi pentirete mai.

Di Dalilozza

PlaystationLife.it

Pro Evolution Soccer 4
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