Autore Topic: The Getaway: Black Monday  (Letto 2325 volte)

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The Getaway: Black Monday
« il: Dicembre 16, 2006, 02:54:05 pm »
Pur essendo il seguito di Getaway, questo Black Monday riesce a differenziarsi finalmente dalla massa riprendendo sì gli elementi già visti nel predecessore, ma addirittura tenendoli invariati e peggiorandoli in alcuni casi.
Se con The Getaway la divisione europea di Sony era riuscita a dimostrare certe potenzialità e una tecnica discreta, in Black Monday queste virtù si fanno più labili, tanto che il passo fatto dalla London Studio ha tutta l’aria di retrocessione.
Retrocessione perché a distanza di due anni dalla commercializzazione di The Getaway, oggi si riscopre lo stesso gioco con una trama rinnovata e nuovi bug. Retrocessione perché in un mercato in continua evoluzione sarebbe auspicabile cercare di migliorare il proprio operato per ridistribuirlo poi sotto nuova luce.
Black Monday ripropone quindi lo stesso gioco esclusivamente variato nella narrazione e in alcune piccole caratteristiche secondarie.
Ancora una volta avremo la possibilità di giocare prima nelle vesti di un poliziotto “perbene” e poi in quelle di un qualunque criminale da quattro soldi.
Non possiamo certo lamentarci dell’ottima narrazione che riesce a svolgersi grazie a dei dialoghi perfettamente doppiati nella nostra lingua e a filmati di intermezzo di sicuro impatto grafico e stilistico. I vari obiettivi del gioco saranno sempre chiari e facilmente raggiungibili per garantire un’esperienza il più possibile fluida e gratificante.
Peccato che tutto sia reso vano da una carrellata enorme di difetti tecnici che ci faranno mettere in secondo piano la perfetta riproduzione di Londra e l’apprezzabile capacità stilistica dei designer.
Più volte ci ritroveremo a dover interrompere una partita in preda a convulsioni causate dal mal di mare provocato dalle telecamere sbarazzine; basterà infatti una lieve pressione della levetta analogica per modificare bruscamente l’angolazione dell’inquadratura.
Se in alcuni giochi la velocità di cambiamento di una telecamera virtuale è la prima cosa che vorremmo avere, in questo caso lo scarso angolo di direzione e l’imprecisa gestione proprio dell’inquadratura ci porterà a sbattere contro mura, mancare per qualche centimetro delle porte o a non riuscire ad inquadrare un nemico prima di prenderlo a fucilate.
Parlando proprio di puntamento per le armi, alcune scelte fatte dal Team Soho si dimostrano discutibili.
L’obbligo di effettuare spostamenti minimi e lenti in modalità di puntamento è un forte freno all’azione che si sarebbe potuta rivelare più fluida e realistica, ma non è questo il problema.
Il problema infatti risiede nella difficoltà nel mirare il nemico più vicino a noi, operazione non sempre immediata. Paradossalmente il sistema di puntamento sarà in grado di agganciare quasi immediatamente un bidone con del carburante per causare un’esplosione e liberarci da un paio di nemici in una manciata di secondi.
Rimanendo ancorati al sistema di controllo, non mancheranno le sessioni in automobile nelle congestionate strade londinesi.
Se London Studio ha preferito optare per un maggiore realismo, la mancanza di una mappa stile GTA ci obbligherà a fidarci ciecamente delle frecce di segnalazione dei veicoli che, nella maggior parte dei casi, ci porteranno fuori strada, non per colpa loro ma per il nostro scarso senso di orientamento, obbligandoci a usare più volte la mappa di Londra e interrompendo per qualche secondo l’azione.
Fortunatamente il sistema di controllo delle vetture è abbastanza reattivo e ci faciliterà l’esecuzione dello slalom tra le miriadi di vetture, semafori e altri ostacoli stradali che ci troveremo a fronteggiare.
I modelli delle macchine, così come i danni, sono perfettamente riprodotti e la varietà riscontrabile ci farà passare dei bei momenti alla guida spericolata tra le strade inglesi.

Oltre al sistema di controllo, un altro difetto molto pesante di Black Monday è il motore che gestisce la grafica dell’intero gioco.
Se nella maggior parte delle volte prima dell’acquisto di un videogioco sia consigliabile scegliere fra fluidità dei movimenti, e quindi un frame-rate (frequenza di aggiornamento dell’immagine) elevato, o un livello di dettaglio più alto, in The Getaway Black Monday non avremo questo problema di indecisione: non avremo infatti né la fluidità, né il dettaglio.
Tralasciando i filmati di intermezzo e le espressioni facciali riprodotte magistralmente, la grafica del gioco ci fa dimenticare ogni progresso compiuto dalla console della Sony negli ultimi quattro anni. Il vero problema è la scarsa fluidità dell’azione che si tramuta in continui e innumerevoli scatti che renderanno l’azione confusa e nauseante (sì, proprio nel senso fisico).
Unica punto di lode nella realizzazione tecnica, è la rappresentazione delle vetture e del sistema di danni già citato precedentemente.
A differenza dell’aspetto grafico del titolo, Black Monday brilla di una luce vivida per quanto riguarda il sonoro.
I dialoghi perfettamente doppiati in italiano sono solo una faccia della medaglia. Più importanti sono le coinvolgenti musiche ed effetti sonori. Per quanto riguarda le prime, possiamo semplicemente dire che durante le nostre ore di gioco avremo la possibilità di sentire parecchi temi musicali in perfetta coerenza col gioco. Gli effetti sonori si dimostrano validi sia per quanto riguarda il realismo che per varietà.
Almeno in questo campo le potenzialità sono state espresse pienamente.

Grafica e sonoro tendono, come avrete capito, nella direzione del puro realismo: l’ottima riproduzione di Londra e dei suoi quartieri, il sistema di danni e gli effetti sonori realistici, nonché i dialoghi senza censure, contribuiscono ad innalzare il coinvolgimento attorno alla narrazione delle vicende. In un clima totale di realismo però la scelta di rigenerare il nostro personaggio dopo una sparatoria intensa semplicemente appoggiandoci ad una parete è abbastanza ridicolo. Questa modalità di guarigione sarebbe stata perfetta per i danni meno gravi, e lo è, ma forse l’obbligo di raccogliere o di usare degli antidolorifici (come visto in Max Payne) sarebbe stato preferibile.

In definitiva le potenzialità espresse dal prequel sono state ampiamente ridimensionate in Black Monday, gioco che brilla per realismo e narrazione ma che fa tesoro della quasi totalità di difetti tecnici non auspicabili in una produzione videoludica.
Sarà difficile che Black Monday possa far breccia nei vostri cuori e tenervi incollati alla console per più di qualche ora; se proprio volete provare l’ebbrezza del crimine tanto vale rifugiarsi in Grand Theft Auto San Andreas o nel meno giovane True Crime.



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The Getaway: Black Monday
« il: Dicembre 16, 2006, 02:54:05 pm »