Il caso Rule of Rose si “riapre”

Nuovo sviluppo su una vicenda che da tutti è stata definita a suo tempo assurda e che riguarda l’ormai celebre Rule of Rose. I Parlamentari Italiano hanno presentato infatti in data 7 Marzo una proposta di risoluzione alla commissione europea per chiedere il bando definitivo del gioco anche agli adulti.

La cosa che rasenta il ridicolo è che si è basato tutto il fatto su un articolo apparso su un noto giornale che ha sollevato un polverone senza in concreto saper nulla del gioco o almeno, avendo scarse conoscenze.

Nella petizione firmata si legge che si vuole bloccare il gioco dato che “lo scopo del videogioco è quello di seppellire viva una bambina che ha subito violenze psicosessuali e fisiche che confinano con la perversione e il sadismo”. Chi avesse giocato il gioco saprà che in realtà non è per nulla così dato che si tratta di una scena dove la protagonista viene catturata in una tomba.

A tal proposito riportiamo quanto già detto da 505 a tal proposito mesi fà: “La sepoltura della protagonista o di qualsiasi altro bambino non appare in nessuna scena del gioco, neppure indirettamente. La scena che ha scatenato questa discussione è in realtà una sequenza onirica che ha la funzione di introdurre il gioco: una sequenza video non-interattiva nella quale la protagonista, che non è un minore, viene catturata all’interno di una tomba. La parte interattiva del gioco è basata principalmente sull’esplorazione e la risoluzione di enigmi. Le uniche sporadiche scene di combattimento sono contro mostri”.

La cosa che ci sembra più assurda è che i parlamentari mettano una firma ad una petizione senza neanche informarsi direttamente (o indirettamente da più fonti) su come stanno in realtà le cose. Non ci stancheremo mai di dire che a protezione dei minori da videogame violenti c’è il Pegi che indica la vendita non consentita al di sotto di una certa età. A questo punto, la tanto maturità dei 18anni viene fortemente messa in dubbio…..  Se il gioco istiga alla violenza brutale dovrebbero essere vietati allora anche certi film dove c’è ben di peggio. Insomma, usare 2 pesi e due misure solo per “partito preso” non ci sembra per nulla corretto.

I politici che hanno firmato la petizione: Angelilli, Muscardini, Mussolini, Napoletano, Sbarbati, Zappalà, Poli Bortone, Locatelli, Toia, Sartori, Antoniozzi, Battilocchio, Casini, Foglietta, Morgantini, Pistelli, Tajani, Castiglione, Cocilovo, Fava, Musotto, Musumeci, Andria, Lavarra, Losco, Patriciello, Pirilli, Pittella, Romagnoli, Ventre, Veraldi, Agnoletto, Borghezio, Chiesa, Frassoni, La Russa, Panzeri, Podestà, Susta, Vincenzi, Berlato, Braghetto, Brunetta, Carollo, Kusstatscher, Prodi, Tatarella, Veneto, Mauro, Mantovani, Musacchio, Camre e Vaidere

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