Fahrenheit

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         Titolo: Fahrenheit – Indigo Prophecy
         Produttore: Quantic dream
         Piattaforma: PS2
         Età consigliata: M+
         Distributore: Atari
         Supporto: DVD x 1
         Genere: Avventura
         Audio: Italiano
         Sottotitoli: NA
         Giocatori:1

 

Preparatevi ad un viaggio incredibile, allucinante ed innovativo attraverso misteri antichi di oltre duemila anni e nuovi terrori tecnologici e non, il tutto condito da un sistema di gioco originale e avvincente, perché Fahrenheit è tutto questo.

Il progetto
Il team della Quantic Dream ci ha abituato a piccoli capolavori, primo tra tutti ricordiamo Omicron. La squadra di sviluppatori di origine franco – canadese stavolta ha provato a produrre non un semplice gioco, ma una vera e propria avventura interattiva che getta le premesse per la nascita di un nuovo genere che va oltre il semplice videogioco e che promette di dirompere da tutte le strutture narrative, per concretizzarsi in un esperimento dove lo schema di gioco viene influenzato dalle singole azioni che vengono intraprese dai protagonisti. Il progetto si rivela estremamente ambizioso, e di complicata realizzazione, ma il team quantico ha fatto di tutto per donarci un prodotto che non ha eguali nel mondo videoludico, a prescindere dai risultati ottenuti. Che restano discreti, ma che come vedremo cadono lontano dalle aspettative.

La trama
Ambientato in una New York fredda (nel vero senso della parola) e triste, sepolta sotto una coltre di neve troppo alta anche per l’inverno della grande mela, la storia di Fahrenheit racconta di Lucas Kane, un impiegato di banca che si ritrova sulla scena di un orrendo delitto, che quasi sicuramente egli stesso ha commesso. L’uomo però non ricorda nulla di quello che è accaduto fino a qualche ora prima, anche se tutte le prove portano alla sua colpevolezza. L’unico modo per provare la sua innocenza è fuggire ed indagare sui misteriosi avvenimenti che inizieranno a succedere intorno a lui, da strani incubi con misteriosi personaggi mascherati ed insetti elettronici a nuovi ed inquietanti poteri che lo stesso Lucas inizia a manifestare a sua insaputa. Nello stesso tempo, i detective Sara e Tyler della sezione omicidi devono indagare sul raccapricciante omicidio ed in una corsa contro il tempo indagheranno su Lucas e sulla misteriosa serie di omicidi seriali identici che hanno avuto luogo nella città diversi anni prima.
In una spirale di avvenimenti coinvolgente e mefistolica la storia si snoderà attraverso nuovi omicidi, misteriosi rituali maya antichi di diversi millenni e potenti organizzazioni nascoste in lotta tra loro che tirano le fila del palcoscenico del mondo in segreto, il tutto all’alba di una nuova catastrofe che cambierà per sempre il volto del mondo, lasciando il vincitore a domare sulle ceneri di una società devastata.
Riuscirà Lucas a domare le nuove energie che influenzeranno il suo mondo e a salvare l’umanità, alla disperata ricerca del segreto del mondo custodito dalla bambina indaco?

Il gameplay
Come detto prima, Fahrenheit rappresenta un vero e proprio nuovo concept nel mondo dei videogames. Le premesse sono abbastanza ambiziose: i personaggi che di volta in volta interpreteremo (Lucas, Sara, Tyler) sono caratterizzati innanzitutto da una barra che rappresenta i loro stati d’animo: durante il prosieguo del gioco, a seconda delle scelte che di volta in volta prenderemo (e spesso il tempo per effettuare la scelta è minimo), dal singolo interrogatorio alla singola risposta da dare, all’oggetto da scegliere, l’indicatore dello stato d’animo aumenterà di livello se effettueremo la scelta giusta, o in caso di scelta sbagliata diminuirà portando il nostro personaggio verso la depressione, l’ansia ed infine la devastazione.
La storyline punta molto sull’investigazione e sullo schema a bivio, nel quale dovremmo prendere delle decisioni che teoricamente dovrebbero influenzare la storia, e spesso ci troveremo a dover risolvere dei piccoli enigmi ed indovinelli che ci permetteranno di avanzare.
Non mancano però le scene d’azione e di combattimento, che sono strutturate in modo molto particolare, attraverso la pressione alternata dei tasti L ed R (nei momenti in cui si intende simboleggiare lo sforzo) oppure i tanto temuti QTE (in gergo tecnico, la pressione delle levette analogiche nella direzione di volta in volta indicata dal gioco) che vi daranno in più casi del filo da torcere, fino ad arrivare ad alcune sezioni simil – stealth, dove dovrete infiltrarvi senza farvi scoprire.
La struttura narrativa è quella di un film, suddiviso in vari capitoli; questi attraverseranno le fasi investigative e la vita privata dei due detective, e le misteriose avventure di Lucas alla ricerca della verità su cosa stia succedendo. Le prove fisiche metteranno spesso a dura prova i vostri nervi, mentre ho notato invece che gli indovinelli e le fasi investigative, di raccolta delle prove ed elaborazione delle stesse sono elementari e di semplice risoluzione.

Gli aspetti tecnici
Stavolta è interessante partire dal sonoro. Il doppiaggio è perfetto e senza alcun tipo di sbavatura con una ottima scelta degli interpreti, ma la vera chicca è la colonna sonora, composta appositamente per il gioco da nientepopodimeno che – rullo di tamburi – Angelo Badalamenti, autore di molte delle più epiche e toccanti colonne sonore dei film hollywoodiani.
Come già accennato, la giocabilità è resa innovativa dall’utilizzo di un elevato numero di QTE e meccanismi di pressione dei tasti. E per chi ama lo spoiler, è conveniente rigiocare più volte poiché i finali a disposizione sono tre, tutti diversi ma che fanno presagire ad un eventuale sequel.
Graficamente invece il gioco non presenta nulla di eccezionale ed interessante; in definitiva riflette eccessivamente l’utilizzo di un basso numero di poligoni, anche se il risultato finale è tutto sommato accettabile in quanto notevolmente fluido: la risposta alle pressioni dei tasti durante le scene di azione è in tempo reale senza alcun caricamento, e questo rende ancor più immediato l’effetto del gioco e se vogliamo più complicato per quanto riguarda il prestare attenzione sia alla scena che alle indicazioni dei tasti.

I risultati
A dispetto di tutte le ottime premesse con le quali il gioco parte, il risultato finale ha deluso un po’ tutta la critica. I motivi sono diversi.
Innanzitutto forse il progetto si presenta eccessivamente ambizioso per quanto riguarda la possibilità di determinare il prosieguo della storia attraverso le scelte dei personaggi. La trama principale viene influenzata solo ed esclusivamente per elementi secondari che contribuiscono perlopiù a modificare il livello della barra di tensione del personaggio. Barra che a sua volta non influisce direttamente sul personaggio e sulle sue capacità, quanto solo sulla possibilità di uscire fuori dal gioco.
L’utilizzo eccessivo dei QTE inoltre rende spesso effettivamente difficile seguire contemporaneamente la scena e giocare, lasciando così perdere delle interessantissime sequenze filmate con azioni degne di nota e spunti chiave per il proseguimento del gioco; senza considerare poi che il lavoro diventa estenuante e snervante per i vostri polpastrelli.

In conclusione il risultato è forse un po’ troppo distante dalle aspettative. L’innovazione che la Quantic Dream proclama di portare nel mondo delle console già dai titoli di apertura del gioco sfuma e si scontra con la dura realtà del tradurre in pixel e texture una libertà d’arbitrio che forse finora solo qualche total free roaming è riuscito a simulare, senza però esplorare, come fa Fahrenheit, gli abissi della mente umana e la caratterizzazione dei personaggi.
Delude molto soprattutto la promessa fatta e, purtroppo, non mantenuta di influenzare l’andamento della trama con le singole scelte dei personaggi; trama che resta infatti salda ed efficace nel procedere dritta come un treno, senza mai comunque far calare la tensione e l’attenzione del giocatore, ma che forse avremmo preferito più elastica e malleabile.

A mio dire però il risultato non è assolutamente negativo, anzi. Fahrenheit va considerato un esperimento più che un vero e proprio gioco; ed in qualità di esperimento merita tutte le valutazioni positive del caso per aver tentato, pioneristicamente, di creare qualcosa di assolutamente nuovo e totalmente inesplorato nel mondo dei videogames; un progetto che pone le basi per una nuova visione dei prodotti per console e per una nuova categoria di intrattenimento.

La nostra valutazione:

Grafica: 7
Longevità: 8
Giocabilità: 8
Sonoro: 10

Totale: 8,5

Pro: assolutamente da provare

Contro: premesse disattese, numero eccessivo di QTE

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