Medal of Honor

                 Titolo: Medal of Honor
 
               Piattaforma: PS3
                Sviluppatore: Danger Close 
                Supporto: Blu-Ray Disc X 1
                Età: 18+
                Produttore: Electronic Arts
                Genere: Sparatutto
                Giocatori: 1-2
                On-line: Si
                Risoluzione: 720p 
                Spazio HDD minimo:  5 Gb
                Trofei: Si
                Vibrazione: Si
                Audio: Italiano
                Sottotitoli: Italiano
                Supporto Sensore movimento
: –
                Supporto Playstation Move: –
                Gallery nel sito: Si (vedi)

 

Sono passati circa tre anni dall’ultima apparizione della serie Medal of Honor in cui ci ritrovavamo nel bel mezzo del secondo conflitto bellico e in quella occasione ci furono anche commenti discordanti. Electronic Arts ha pensato questa volta di ricominciare tutto proponendo qualcosa di più convenzionale e lineare andando però a trattare un argomento piuttosto delicato, in questa missione infatti non si trattano gli ormai super sfruttati argomenti della seconda guerra mondiale bensì quelli avvenuti in Afghanistan. Questo ha ovviamente fatto discutere non poco data l’attualità del conflitto ancora in corso in cui spesso uomini muoiono (e recentemente anche alcuni italiani come noi tutti ben sappiamo), soprattutto in considerazione del fatto che questa volta non ci si limita a parlarne bensì diventa un videogame, per di più mostrato in maniera dura e cruda senza tanti fronzoli. In Medal of Honor è stato deciso di “ricreare” le primissime fasi della guerra, ovvero gli avvenimenti tra il 2001 ed il 2002, seguendo in particolare la squadra speciale Tier 1 in grado di gettarsi in solitaria in operazioni dall’alto tasso di difficoltà ed estremamente pericolose cercando di sabotare o aprire la strada al contingente americano. Il risultato finale, condivisibile oppure no la scelta del team di sviluppo, è quello che potete leggere di seguito.

Un extra per la PS3

Prima di gettarci a capofitto nella recensione sottolineiamo la presenza di un gradito extra per tutti i possessori della versione Playstation 3 del gioco omaggiati all’interno del disco di Medal of Honor Frontiline, gioco uscito nel 2002 ed ambientato nella seconda guerra mondiale.

La squadra speciale Tier 1

La modalità campagna è stata sviluppata dal team Danger Close e ci vede impegnati a portare a compimento svariate pericolose missioni nei panni della squadra speciale Tier 1, elite dei soldati americani. Il conflitto infatti inizia a diventare sempre più acceso ed i soldati iniziano a vedere come non si stanno ottenendo i risultati sperati e la vittoria “lampo” è piuttosto impensabile con la guerra rivelatasi più difficile del previsto. La particolarità di questa produzione sta nel fatto che in pratica protagonista è la vicenda in svolgimento missione dopo missione e non bensì un singolo super soldato da impersonare oppure l’importante avvenimento storico. L’azione di gioco ci vede impegnati di volta in volta impegnati a raggiungere un obiettivo con un gruppo di soldati e relativo cambio di protagonisti su schermo, in questo modo possiamo dire che il ritmo di gioco è piuttosto buono e sopperisce ampiamente alla ripetitività degli ambienti del conflitto. Il pericolo è infatti sempre dietro l’angolo e costantemente si può rimanere sul campo, in questo verso si vivono così le vicende di soldati in tensione che cercano solamente di compiere gli ordini e portare a casa la pelle cercando di far capire anche ai generali le reali necessità e difficoltà del conflitto. Ad emergere è quindi in concetto di squadra, punto ampiamente messo al centro dal team di sviluppo visto anche che ci saranno sempre con noi dai due ai quattro personaggi, in cui si deve collaborare ed è per questo che i Tier 1 si dimostrano così davvero dei compagni di avventura in costante comunicazione. Nel corso della missione il tutto diventa sempre più epico e non mancano momenti duri per la nostra squadra che dovrà far fronte alle perdite da vendicare o onorare sul campo.

  

Ci troviamo ad impersonare praticamente, di volta in volta, un cecchino in missione solitaria tra le montagne di nome Deuce per coprire i compagni; il ranger Rabbit impegnato nelle missioni classiche di terra; lo specialista di armi Dante Adams per stanare i nemici dai rifugi; ed infine il capitano Hawk che comanda la cavalleria aerea. Con questi uomini si affrontano così i numerosissimi nemici che si sono dimostrati praticamente molto più organizzati del previsto sfruttando anche il terreno ostile. La varietà dell’azione è quindi garantita date le diverse tipologie di missione da portare a termine e risultano piuttosto coinvolgenti per il giocatore dimostrando così l’ottimo lavoro svolto. A ciò si affianca anche una buona scelta per quanto riguarda i checkpoint da raggiungere e l’impostazione più “realistica” data al gioco, infatti non è il classico titolo in cui affrontare i soldati nemici a viso aperto bensì bisogna pensare a ripararsi e stanarli se si vuole avere la meglio.

In missione

Come già accennato in precedenza le missioni che ci si ritrova ad affrontare sono piuttosto ben varie nonostante il deficit dell’ambientazione, anche se per forza di cose visto che l’azione si svolge per intero in Afghanistan, riuscendo a divertire senza cadere nella noia. Proprio per tale motivo sono presenti sessioni di combattimento in cittadine, fasi stealth, assalti ad avamposti e basi nemiche, missioni da cecchino e tanto altro ancora ma tutte ben mescolate tra di loro e studiate in maniera egregia. L’azione è quindi intensa ed il level design sicuramente esalta il tutto, sono stati infatti progettati in modo da accompagnare il giocatore offrendo ciò che serve o deve essere sfruttato, ad esempio ci sono luoghi per ripararsi nelle zone molto infuocate.

Ad accompagnare tutto quanto di buono abbiamo detto vi sono però alcuni elementi che sarebbero potuti esser migliorati rendendo ancor migliore il gioco. L’intelligenza artificiale dei nemici è piuttosto altalenante, in alcuni frangenti sono piuttosto furbi, si coprono bene, si sporgono attentamente e riescono anche ad aggirarci mentre altre volte sembrano volersi suicidare rendendosi dei facili bersagli da freddare immediatamente oppure non svolgono in concerto le loro azioni. Questo continuo oscillare nel livello degli avversari non si riscontra invece negli alleati in grado di rispondere adeguatamente ai nemici in ogni situazione e non capitano di rado le situazioni in cui ci tirano fuori dai guai completando il lavoro sporco. Le missioni inoltre non sono piuttosto competitive, per avere un livello di sfida buono (non diciamo perfetto) si deve come minimo giocare a difficile per morire non tantissime volte ma solamente quando veniamo “traditi” dalla presenza in un posto diverso.

Nonostante tutto la campagna è appagante diciamo come vola via in un batter d’occhio perché purtroppo anche questa produzione (come ormai quasi tutti gli FPS) difetta nel fattore longevità in single-player, sono infatti solo circa 6 ore di gioco intense (…… ma poche!), al contrario di quello multiplayer.

Comparto tecnico

In comparto grafico di Medal of Honor è piuttosto buono sia nella campagna single-player sia in quello multiplayer. Sottolineiamo ciò perché in questo caso il lavoro sul gioco è stato fatto da due team differenti e due motori grafici diversi, la campagna è stata sviluppata con una versione modificata dell’Unreal Engine dal team Danger Close, il multiplayer invece p stato seguito dai ragazzi più rodati del team DICE (visti i precedenti online di Bad Company) che hanno utilizzato il loro motore grafico Frostbite. Detto ciò sarebbe allora necessario analizzare in maniera distinta i due comparti di gioco ma nonostante ciò in realtà il lavoro ha portato sostanzialmente a scelte parallele. L’ambientazione della campagna è credibile e di alto impatto visivo, non eccelle nella presenza di elementi spettacolari come esplosioni ed effetti speciali vari ma rende perfettamente riuscendo a far dell’immedesimazione la sua arma principale, se si vuole vedere qualche effetto si può ritrovare in alcune missioni e verso la fine del gioco. Il dettaglio e le animazioni dei personaggi piuttosto buone non sono però ai livelli di eccellenza evidenziando qualche piccola pecca, proprio come le texture migliorate rispetto alla beta ma ancora non pienamente soddisfacenti

Il comparto sonoro poggia le basi su ottime musiche e gli effetti presenti sono ben campionati ed in numero elevato così come le varie tracce di sottofondo che aumentano l’enfasi dell’azione.

Tier 1 in rete

Il versante multi giocatore competitivo, come detto al riguardo della componente grafica, è stato affidato alla grande esperienza dei ragazzi di DICE. Chi però si aspetta di vedere un clone del versante online di Battlefield: Bad Company (e sequel) si sbaglia perché in questa occasione il team ha voluto differenziare offrendo un’azione di gioco più frenetica inoltre il motore grafico non è stato sfruttato per rendere gli ambienti totalmente distruttibili bensì il tutto è stato limitato solamente a quelle parti necessarie o volute dagli sviluppatori come porte, sacchi, staccionate e via dicendo. Le mappe di gioco sono otto nelle diverse modalità presenti non in numero elevato ma che riescono a tenere vivo l’interesse del giocatore per tantissime ore di gioco.

Come ben sanno i giocatori degli FPS in una modalità online non manca il classico Deathmatch, affiancato da altre modalità che in questo caso si chiamano Controllo Settore, le squadre lottano per controllare due o più aree di mappa,  e Raid Obiettivo in cui entro cinque minuti bisogna distruggere gli obiettivi nemici. In questi due ultimi casi le dimensioni delle mappe di gioco sono più ristrette per esaltare le capacità dei giocatori ed al contempo rendere veloce l’azione. A ciò si affianca la quarta ed ultima modalità presente in Medal of Honor, la Missione Tattica con i suoi obiettivi piazzati in mappe dalla vasta estensione territoriale e contraddistinta da un generale ritmo più lento in cui viene premiato il ragionamento.

Infine vi segnaliamo la presenza di una modalità Hardcore dedicata a chi ricerca una vera sfida, in cui non è presente uno stralcio di aiuto, il fuoco amico è inserito e la battaglia è portata a livelli estremi.

  

Le partite scorrono piuttosto bene ed il respawn è piuttosto veloce rendendo così più importante sparare piuttosto che pensare, peccato per la presenza di poche mappe presenti ma i possessori di Online pass potranno sicuramente godere di tanti altri contenuti in arrivo comprese nuove modalità o mappe da scaricare.

In definitiva non abbiamo tra le mani né un clone di Bad Company né quello di un altro gioco di simile livello bensì qualcosa di leggermente diverso in grado di divertire ma in fin dei conti non raggiungendo quei picchi auspicati.

Conclusioni

Medal of Honor ha fatto un deciso ritorno alle sue origini portando al contempo qualcosa di diverso della solita ed ormai super sfruttata seconda guerra mondiale rischiando al contempo di essere molto criticato per aver scelto di inserire gli eventi della guerra in Afghanistan. Le purtroppo poche ore della modalità campagna riesco a tenere il giocatore incollato al tv mostrando i lati crudi della guerra e narrando piuttosto le storie dei soldati piuttosto che quelle degli eventi a cui siamo soliti. Non mancano fattori migliorabili come l’IA nemica che sbaglia più di qualche volta nonché la calibrazione del livello di difficoltà impostato probabilmente troppo verso il basso ma i Tier 1 si comportano nelle nostre console molto bene. Comparto grafico e audio sempre di alto profilo come in tutte le produzioni EA non possono che far migliorare ulteriormente la valutazione di un titolo, nel bene e nel male delle critiche che può ricevere per quanto detto, di alta qualità.

La nostra valutazione

Grafica: 8,5
Sonoro: 8,5
Giocabilità: 8,0
Longevità: 8,0
Valutazione Globale: 8,5

Pro
Missioni varie
Appagante ed emozionante
Impianto realistico di guerra

Contro
Finisce sul più bello
IA altalenante
Difficoltà troppo bassa

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