Intervista a Raffaello Vecchione

 In occasione dell'uscita in Blu-Ray e DVD del film di animazione Bolt abbiamo avuto la possibilità di intervistare Raffaello Vecchione, genovese di 43 anni che da 15 anni si è trasferito a Los Angeles come character development, che lavora alla creazione dei personaggi protagonisti di lungometraggi e relativi videogiochi della Walt Disney.

Conosciuto per diversi lavori su tanti personaggi, il supercane è stato in grado di riscuotere un notevole successo ma tante altre sculture di grandi personaggi sono passati dalle sue mani come quelli di Atlantis e Lilo & Stitch.

PSLDalla sua carriera abbiamo notato che in generale si trova spesso a lavorare con figure di animali, è un aspetto che le piace e preferisce?

RV: Solitamente i film di animazione sono sempre fiabe, comunque il vantaggio dell’animazione è che puoi avere animali che rappresentano caratteri umani quindi mi trovo spessissimo a lavorare con figure di animali. Nel caso di Bolt è proprio la storia ad essere volutamente di animali domestici di casa che tutti possono avere. Va perfettamente a comunicare con bambini ed adulti, chiunque di noi ha un gatto o un criceto.

PSL:  Da dove inizia la creazione e il look del personaggio?

RV: La parte di ispirazione, il look del personaggio, parte dai designer. Vi è quindi una fase iniziale di disegno in cui vengono proposte diverse forme e proporzioni, poi i registi del film decidono il disegno che più rappresenta il personaggio voluto o si adatta maggiormente alla storia.

PSL: In questo caso, per Bolt, su che caratteristiche avete deciso di impostare il personaggio in relazione anche a quelle che erano previste e quindi necessarie da inserire?

RV: Inizialmente si cercava di fare dei personaggi molto carini e assomigliassero più a cuccioli ed erano molto più orientati su un cartone animato tradizionale. Il fatto che poi durante la lavorazione del film, soprattutto essendo computer grafica si cerca un realismo più simile alla realtà costringe anche il designer a delle modifiche per renderlo più credibile, reale e credibile sono due cose diverse.

PSL: Durante le fasi di creazione, in considerazione del fatto che oggi giorno si creano dei videogiochi che ruotano attorno al film, ci sono degli aspetti che vengono considerati appositamente per l’adattamento del personaggio all’ambito video ludico?

RV: Si, nel caso di Bolt devo dire di ricordare bene che durante la progettazione nello studio dei personaggi, appena finito le statue, precisamente la parte mia di lavoro, abbiamo avuto dei meeting con gli addetti a fare videogiochi. Anche loro hanno partecipato cominciando a vedere com’era la storia del film, il design e procedere nel loro lavoro.

  

PSL: Oggi giorno quindi non viene sottovalutato l’aspetto di creare un personaggio che sia fungibile in più aspetti?

RV: No, assolutamente no.  Diciamo che il personaggio esiste nel momento in cui è messo in una storia che coinvolge il pubblico e ciò apre le porte a tutto il resto del merchandising inclusi i videogiochi. Inizia ad esistere in un film, nella mente delle persone ed esiste anche per chi crea i successivi prodotti.

PSL: Un compito quindi un bel po’ difficile quello iniziale per badare a tutti questi aspetti…

RV: Si dice iniziale ma non più di tanto, in realtà il film non è finito finché non esce al cinema. E’ soggetto a continui cambiamenti per le ragioni più svariate, anche per quanto riguarda il personaggio, nell’ambito artistico, è un continuo adattare e riesaminare.

PSL: In questi giorni esce il film di Bolt in Blu-Ray, come vedrebbe il fatto di inserire in un unico Blu-Ray diversi contenuti come quello dei giochi, soprattutto la contemporanea presenza sia del videogioco sia del film?

RV: I film su Blu-Ray sono già più interattivi, alcuni hanno dei piccoli giochi, anche se non sono concentrati come un videogioco, spessissimo vedo ultimamente il gioco che esce prima del Blu-Ray del film. Le possibilità del Blu-Ray consentirebbero di poter fare ciò, però sono decisioni di mercato che attualmente non sono state prese.

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